L’economia dell’Oklahoma, che si trova negli Stati Uniti centromeridionali, è prevalentemente agricola. Se si considerano il clima caldo e le lunghe estati che contraddistinguono questo stato, appare evidente come le questioni riguardanti l’approvvigionamento idrico siano fondamentali.

Secondo Scott Frazier, professore associato di energie rinnovabili presso la Oklahoma State University, nel 2013 gli agricoltori dell’Oklahoma hanno speso 22 milioni di dollari per azionare circa 5.300 pompe dedicate all’estrazione dell’acqua da sottosuolo. Il costo per ettaro irrigato è stimato intorno ai 20 dollari, mentre quando l’acqua proviene dai bacini superficiali la cifra si abbassa a circa 6.5 dollari.

Altra questione che aiuta a delineare meglio la situazione è rappresentata dalle fonti energetiche: mentre il 46% delle aziende agricole ricorre all’energia elettrica per il pompaggio delle acque e l’irrigazione, il 46% impiega il gas naturale e l’11% il gasolio. Le energie rinnovabili ancora non hanno preso piede a livelli significativi, perciò i costi per azionare gli impianti sono molto elevati.

Gli agricoltori potrebbero andare incontro a costi di gestione inferiori, secondo Frazier, attraverso il miglioramento di quella che è l’efficienza delle pompe per pozzi e degli altri sistemi per il pompaggio. Le pompe ad azionamento elettrico, secondo il ricercatore universitario, “sono solitamente le più economiche sia in termini di prezzo di acquisto che di consumi energetici”.

Dagli USA arriva dunque una ulteriore sottolineatura di quanto la scelta delle più efficienti e moderne tecnologie per l’estrazione dell’acqua sia indispensabile al fine del contenimento dei costi e, di conseguenza, dell’incremento dei margini di profitto in agricoltura. Tutte questioni che da sempre stanno a cuore a Pompe Zanni, i cui impianti evoluti sono progettati per coniugare al meglio i bassi consumi energetici con l’efficienza di pompaggio.

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